Gaspare Botto

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Gaspare Botto (Sarzana, 25 febbraio 1811Palaia, 25 gennaio 1892) è stato un matematico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante abbia frequentato gli studi letterari classici con profitto, Botto si iscrive presso il Collegio di Sapienza all'Università di Pisa nel novembre 1832, conseguendo la laurea in Scienze matematiche il 2 giugno 1837. Nel 1841 diventa professore ordinario di Algebra, geometria analitica e geodesia presso l'Università degli Studi di Siena, dopo essere stato nominato supplente della stessa cattedra l'anno precedente, e supplente per quella di Fisica. Nel 1845 torna a Pisa per l'insegnamento di Geometria analitica e, successivamente di Calcolo differenziale e Elementi di calcolo integrale. Nel 1877 viene nominato professore emerito dopo aver abbandonato la geometria analitica nel 1859 per dedicarsi a Calcolo infinitesimale.[1]

Ha partecipato alla prima guerra d'indipendenza italiana durante il 1848, condividendo le posizioni sul granducato dei colleghi Mossotti e Severi.[1]

Ritiratosi dall'ambiente accademico per motivi di salute, muore nella sua villa di Marti il 25 gennaio 1892.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Botto Gaspare, su SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 16 marzo 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gaspare Botto, in Annuario della Regia Università di Pisa, Pisa, Nistri, 1892, pp. 223-224.
  • Danilo Barsanti, L'Università di Pisa dal 1800 al 1860, Pisa, Ets, 1993.
  • Emilio Capannelli e Elisabetta Insabato (a cura di), Guida agli archivi delle personalità della cultura in Toscana tra '800 e '900. L'area pisana, Firenze, Olschki, 2000, pp. 63-64.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]